Incendi in Sardegna, una voce da Torpè

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Dall’Essenza si vede il mare.

Proprio davanti a noi in direzione del Castello, seguendo il percorso del Rio Posada, al centro delle valli più fertili della Baronia. Verso sinistra le colline che confinano con la provincia di Olbia, verso destra il paesello di Torpe’ col Monte Nurres e le foreste del Parco Tepilora. Più in fondo, Sant’Anna di Lode’ e la cima del Montalbo. Dietro, l’affascinante collina Spicchio di Luna ci guarda le spalle insieme alle volpi e alle stelle.
Tutto questo, racchiuso in un solo sguardo da quassù, è l’incantevole scenario in cui abbiamo il privilegio di lavorare ogni giorno. Tutto questo, così luminoso e bello che per noi è una benedizione.

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Da qualche giorno, però, una grossa fetta di questo panorama ha cambiato colore. Quasi duecento ettari di Parco hanno perso i loro colori fantastici, per indossare il velo del lutto. Noi la ricordiamo bene quella notte, fatta di paura e fiamme, di canti e lacrime, per l’anima del luogo che abbiamo scelto come casa. Se è vero che il sardo è molto attaccato alla terra in cui è nato, immaginate quanto amore – e dolore – può provare chi un posto l’ha scelto per dedizione, e ha investito tutto in un progetto di crescita per il territorio e l’ambiente.

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Per noi è stato commovente sentire la risposta della comunità torpeina a questo attentato gravissimo: la poesia. Hanno risposto con i versi alle micce, con le rime alle fiamme, secondo una tradizione antichissima che li vede protagonisti di un genere di letteratura orale di altissimo livello – testimoniata dai numerosi appuntamenti poetici durante tutto l’anno – e che conferma la nostra più grande convinzione sul potere della bellezza e della parola. Una parola che, cantata insieme, è come una piccola goccia di mare, che a poco a poco unendosi alle altre fa salire il livello di amore per la propria terra, risollevando le coscienze verso la creazione di un nuovo popolo. Un popolo di acqua e terra, di parole e musica.

Musica che lecca le ferite, parole dette sottovoce, terra che trema di emozione, acqua che disseta lo spirito. Noi ci siamo.

Dall’Essenza, si vede il mare.

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