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Il tempo balsamico della nostra Lavanda è arrivato!
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La Lavandula Stoechas è la nostra varietà endemica di lavanda, e ricopre i terreni liberi in cui cresce la vegetazione spontanea della Sardegna. Nel nostro ettaro vista mare cresce abbondantemente in ogni dove, coccolata e impollinata dagli insetti utili!
Ecco perché, tra i nostri quattro percorsi sensoriali, abbiamo creato anche la camera Lavanda: un piccolo nido rilassante per il corpo e la mente…
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Rispetto alla Lavandula Officinalis – volgarmente detta Lavandula Vera e notoriamente ad azione rilassante – la nostra, avendo un alto contenuto di canfora nella composizione del suo olio essenziale, ha come azione più importante quella balsamica, espettorante, bronco-dilatatrice: insomma, è un toccasana per tutto l’apparato respiratorio. Può essere utilizzata anche nei massaggi come antireumatico, anti-artritico, proprio grazie alla presenza della canfora, una sostanza molto odorosa che ha un’azione riscaldante per uso esterno. Non di meno, le proprietà rilassanti che permangono comunque!
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Ecco il racconto della nostra giornata erboristica passo dopo passo:
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Di buon mattino raccogliamo nei cestini le sommità fiorite della pianta, preferendo quelle integre e fresche e tralasciando quelle più secche o un po’ appassite.
Poi torniamo nella sala centrale dell’Essenza e sistemiamo i fiori su una tovaglia pulita di lino bianco.
Nel frattempo, mettiamo nel pentolone la quantità d’acqua necessaria a riempirlo fino al livello della griglia di base.
Poi selezioniamo i fiori migliori, controllando che non ci siano insetti o petali danneggiati, e li mettiamo dentro il pentolone riempiendolo fino al bordo.
Poi sistemiamo la seconda griglia superiore e chiudiamo il distillatore ermeticamente.
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Sistemata poi la vetreria sul tavolino in legno antico, facciamo gli allacci dei tubi per l’acqua di raffreddamento, e infine avviamo l’estrazione in corrente di vapore, accendendo il fuoco sotto il pentolone, con un piccolo fornello portatile.
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Quando il termometro indica i cento gradi, si inizia con il raffreddamento aprendo il rubinetto dell’acqua fredda: dal tubo sul coperchio esce il vapore, che va a finire dentro le palline di vetro nel cilindro di vetro di raffreddamento, in cui passa l’acqua fredda che trasforma il vapore di nuovo allo stato liquido.
Quindi dalle palline di vetro uscirà una miscela di acqua aromatica e olio essenziale. L’olio, essendo più leggero, sta sulla parte alta dell’acqua. Dalla parte bassa del cilindro in vetro, l’acqua aromatica esce e si raccoglie nella piccola caraffa. Avvicinandosi si dovrebbe proprio vedere a occhio nudo un anello d’olio a filo d’acqua sulla cima del cilindro in vetro.
Ottenere qualcosa dalla natura in questo caso è un gioco di equilibri incredibile, con il termometro che non supera mai i cento gradi e i livelli dell’acqua sempre costanti.
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Aspettiamo qualche ora, e una volta spento il fornello aspettiamo che il pentolone si raffreddi completamente prima di poterlo aprire. A fine lavoro abbiamo:
- la caraffa di acqua aromatica
- il cilindro di vetro con l’olio essenziale
- l’erba cotta a vapore dentro il pentolone (con cui si può fare dell’ottimo compostaggio)
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Guarda la gallery dell’estrazione
Prenota il tuo soggiorno rilassante nella Camera Lavanda!
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