Da oggi Essenza Sardegna si trova ufficialmente nel Parco Tepilora!
Leggi anche:
.
.
Con l’approvazione del disegno di legge proposto dalla Giunta regionale si è concluso l’iter amministrativo previsto dalla legge 31/89 “Norme per l’istituzione e la gestione dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica e ambientale“.
Attraverso l’istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora la Regione intende perseguire concretamente l’obiettivo di tutelare il pregiato patrimonio naturalistico e porre le basi per promuovere uno sviluppo economico e sociale, in considerazione della particolarità dell’area.
.
Si tratta di un parco che collega le zone interne con quelle costiere utilizzando il fiume come una vera infrastruttura naturale, un elemento di connessione con una serie di attività legate al turismo e alla tutela dell’ambiente.
Oltre ai comuni di Posada e Lodè, gran parte delle aree interessate dal parco sono occupate da due grandi foreste demaniali: la foresta di Crastazza-Tepilora nel comune di Bitti e la foresta di Usinavà nel comune di Torpè.
La foresta di Usinavà è grande quasi 1200 ettari e dai suoi 800 m di altezza la vista può spaziare fino al mare a est e fino ai monti del Gennargentu a nord.
La natura regna incontrastata con la macchia mediterranea che cresce bassa domata dal vento, con i piccoli boschi di lecci e sughere, con le rocce di granito lavorate dal lento scorrere dell’acqua, che spesso assumono forme di animali o di ucceli rapaci. Una natura di straordinaria bellezza dominata da ondulazioni granitiche e terreni incolti che conferiscono all’area un’atmosfera silenziosa e di solitudine, mentre tratti di macchia mediterranea, con differenti altezze e densità di vegetazione, ravvivano alcune zone con colori verdeggianti. Le maggiori concentrazioni di boschi di leccio si trovano nelle località di Badd’e Cabras e di Sa Figu, dove non mancano piante di corbezzolo, lentischio, fillirea, ginepro rosso e sughera.
Sono tante le specie di animali presenti: la Pernice sarda, il Cinghiale, la Lepre, il Germano reale, la Folaga, la Martora, la Donnola, il Gatto selvatico, l’Aquila reale, lo Sparviero, il Corvo imperiale, diversi rapaci notturni e altri ancora, ma soprattutto il Muflone, che è stato reintrodotto poichè estinto.
.
.
Per favorire la crescita della coscienza naturalistica dei visitatori sono state create delle strutture recettive all’interno dell’Oasi. Il modello costruttivo utilizzato è “Su Pinnetu”, una capanna a pianta circolare in pietra locale e tetto ricoperto da frasche. Sono presenti inoltre, nell’area attrezzata all’aperto, strutture rustiche quali tavoli, panche, realizzate sempre con materiali locali.
.
.
Ecco qualche link utile:
.
.