Respiri ritmici cantano sotto la coperta di luna.
Campanacci sparsi, in un infinito antico di odori le narici riconoscono il sentiero, l’eco da dentro smuove le foglie fiere, i rami d’ulivo danzano le lacrime delle stelle.
La Madre apre le braccia ai figli, piena di grazia canta la voce dei sassi.
E’ tempo di leccarsi le ferite, di sdraiare l’anima su letti di paglia, è tempo che quella rabbia prenda sembianze di ali di farfalla e muova d’incanto tutt’intorno.
Qui aspetta la dolcezza di quattro occhietti curiosi curiosi che massaggiano nella brezza d’estate.
E’ bello stare così bambina…
Con tenerezza Grazie
Ci bieusu
p.s. metti in valigia la tua curiosità e la poesia, buon viaggio Valerietta! Una carezza tenera e delicata alle tue mani sagge e potenti e un sorriso amorevole al tuo cuore bambino
A presto Marina bella