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Carnet di Viaggio in Sardegna
Laboratorio itinerante con Stefano Faravelli
25-26 ottobre 2014 l’Essenza
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Il corso di carnet è un corso di pittura e scrittura itinerante. Armati di taccuini, pennini e acquerelli, gli allievi racconteranno col disegno e la scrittura (i sensibili strumenti del carnet) l’avventura di stupore e meraviglia accompagnati da un maestro indiscusso del genere.
Il laboratorio è per principianti o per frequentatori del genere, desiderosi di confrontarsi con un maestro, ricevere consigli, scambiare emozioni e idee con gli altri partecipanti.
Tutte le attività saranno realizzate in forma di laboratorio, in continua interazione tra il docente e i partecipanti, discutendo assieme i punti più significativi, svolgendo e correggendo esercizi.
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“Una caratteristica dei nostri viaggi è che su superfici sempre più vaste, si riesce a vedere sempre di meno. (…) Questo è uno dei motivi per cui ci si dedica alle cacce sottili: rimpicciolendo – o meglio affinando – le unità di misura, il mondo si ingrandisce ed aumenta la sua varietà”.
Ernst Jünger “Cacce sottili”
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I miei corsi di carnet di viaggio sono questo: cambiare unità di misura allo sguardo e al cuore. Le chiamo “cacce sottili” perchè l’attenzione e la presenza che chiedo ai partecipanti sono simili a quella di un cacciatore che segue la sua preda. Una preda “sottille”, come sottile è la luce che inseguiamo,”sottili” le segnature del paesaggio che dobbiamo decifrare, “sottili” le linfe segrete che vogliamo racre.
Una caccia dunque al paesaggio: in una terra unica la cui separatezza insulare ha segnato culturalmente una natura già di per sé straordinaria. Una caccia naturalistica: la mirabile struttura di un fiore, l’architettura segreta di un albero o di una chiocciola, la furtiva presenza degli abitanti della macchia mediterranea. Una caccia che riveli quale pennello, spina di istrice, pennino è conveniente usare per dipingere un cielo, descrivere il movimento di un ramo, sottolineare l’orizzonte del mare. Quali risorse si possono trarre dal tratto rapido del pennello asciutto o dall’utilizzo dei ristagni di colore. Una caccia di “apporti”, i timbri, gli stampi, le foglie, le ali degli insetti… quei frammentini di realtà che la amplificano nel limite sempre trasceso di una pagina.
Una caccia infine che insegni a “guardare meglio”, senza fretta e con attenzione l’ineffabile che ci circonda e a racrlo con gli strumenti sensibili del taccuino, dei colori, dell’intelligenza.
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Portate con voi una scatoletta di acquarelli di buona qualità (Winsor & Newton o Cottman) e un set di pennelli (meglio se di pelo di martora) o brush pen. Molto utile un tubetto di tempera bianca della Winsor & Newton permanent (l’unico davvero coprente).
Carte: i taccuini della Moleskine (o di altra buona qualità) per acquerello (meglio se non torchon) andranno bene. Il punto d’arrivo è la “forma libro”, rilegatura compresa.
Ovviamente matite, gomma, temperino, serbatoio per l’acqua, se volete pastelli, pennarelli, ecc ecc.
Non dipingiamo acquarelli a fini estetici, bensì narriamo l’esperienza di un paesaggio.
Possibilità di pernottamento all’Essenza.
Per informazioni e iscrizioni: essenzasardegna@gmail.com
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Stefano Faravelli (Torino, 1959) è pittore, filosofo e orientalista. Trae ispirazione dalle sue letture preferite – atlanti, enciclopedie e manuali di zoologia – e dai lunghi viaggi in Africa, e nel vicino, medio ed estremo Oriente. I suoi carnet di viaggio racno Mali, Cina, India ed Egitto (pubblicati da EDT), e Giappone (De Agostini). Tiene regolarmente i suoi corsi di carnet presso la Scuola del Viaggio.
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